È importante intervenire per contenere l’invasione del granchio blu che, spinta dal caldo e dai cambiamenti climatici, sta provocando gravissimi danni agli allevamenti di cozze e vongole e all’intero ecosistema. Un’invasione che mette a rischio la sopravvivenza di 3mila imprese nel delta del Po con la minaccia che si sta allargando pericolosamente ad altri territori. È quanto afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, che ha inviato una lettera al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, chiedendo un intervento urgente con misure di sostegno alle imprese colpite e che dovrebbe essere portato lunedì in Consiglio dei Ministri secondo quanto previsto dalla bozza del Dl Asset.

Il provvedimento prevede infatti che “a decorrere dal 1° agosto 2023 è autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura ed allo smaltimento” e “con decreto del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, sono individuate le aree geografiche colpite dall’emergenza, i beneficiari, le modalità di presentazione delle domande, i costi ammissibili ed i criteri di riparto”.
ll granchio blu o granchio reale blu è una specie aliena per il mar Mediterraneo, originaria delle coste atlantiche dell’America. “Può raggiungere anche il chilo di peso e sta prendendo il sopravvento nei fondali della costa Adriatica – sottolinea il presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli –, sterminando vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi”.
Il fenomeno sta assumendo le proporzioni di una vera e propria ‘calamità naturale’, che minerà la sopravvivenza della principale economia ittica del Delta del Po e “la conseguenza, se non fermato, sarà la chiusura di circa 3.000 imprese familiari e la scomparsa di vere e proprie eccellenze alimentari. Ma ormai la presenza del granchio si segnala su tutte le sponde dell’Adriatico, da Nord a Sud”, denuncia Marco Allaria Olivieri, direttore di Coldiretti Emilia Romagna.
Il ministero – conclude Coldiretti regionale – ha autorizzato in via eccezionale la pesca del granchio blu negli impianti di molluschicoltura nella Sacca di Goro e lo stesso ha fatto la Regione Emilia-Romagna includendo anche la zona di Comacchio. Ma la possibilità va estesa a livello nazionale consentendo il prelievo del granchio e la sua commercializzazione per la tutela della biodiversità con la partecipazione diretta dei pescatori e vanno peraltro considerati i costi di smaltimento.