In che cosa consiste il “circolo della cura”? E come possiamo accompagnare un uomo o una donna ad affrontare e vivere il proprio dolore? È un errore limitarsi a trattare gli aspetti biologici, o strettamente medico-funzionali, della sofferenza. È troppo poco chiedere alla psicologia clinica di parlarci di abilità di comunicazione o di meccanismi di adattamento. Si tratta sempre della cura di una persona intera. Il modo migliore per aiutare a sollevarsi dalla sofferenza è guardare alla ricchezza della vita interiore, alle modalità umane per attraversare il dolore, alle risorse spirituali. È questo il circolo della cura: dalla medicina all’accompagnamento spirituale, attraverso le migliori psicologie disponibili.
“È necessario, per lasciarsi coinvolgere ed entrare nel circolo della cura che poi configurerà una vita intera, aver udito quella voce, sentirsi in qualche modo chiamato, adeguato, appassionato. Lavorare su questo umanissimo ma singolare desiderio e portarlo bene alla luce tanto da vederne anche le ombre (inevitabili) è il primo requisito per sentirsi adatti (o riconoscere di non esserlo).”
Guido Miccinesi
BIO dell’autore
Guido MICCINESI è un medico, specialista in psichiatria ed epidemiologia. Da anni si occupa di cure palliative, ha pubblicato numerosi articoli scientifici sui temi correlati alle malattie non guaribili e ai problemi clinici ed etici che esse suscitano. Dal 2016 è diacono permanente e dedicato alla pastorale della salute per la regione ecclesiastica Toscana. Il suo interesse di ricerca è sempre stato il raggiungimento di forme integrali di cura per le forme gravi di malattia, comprensive degli aspetti psicologici, etici e spirituali. Per Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato Sollievo nella sofferenza. Esperienze accanto ai malati terminali (2020) e Ti sarò vicino. Sulle tracce di Edith Stein: empatia e incontro col morente (2021).