L’edizione trentennale dell’inimitabile dizionario dei film Non esiste in Italia (e non solo) un repertorio tanto ampio e documentato sulla settima arte come il dizionario di Paolo Mereghetti. A 30 anni dalla sua prima uscita, rimane un faro capace di illuminare la storia del cinema, i suoi protagonisti grandi e meno grandi, i suoi film noti e meno noti. Nella sua versione definitiva arriva a quota 35mila schede, con i film nuovi usciti negli ultimi due anni (aggiornati ai primi di settembre 2022), con un’abbondantissima selezione dei tanti titoli che le piattaforme sfornano quasi quotidianamente, ma anche con un capillare recupero di tantissimi «vecchi» film, dalle pietre miliari del muto, dalle donne per troppo tempo dimenticate (Kinuyo Tanaka, Ann Hui) ai «maestri» da riconsiderare e far conoscere (Mario Soldati, Joaquim Pedro de Andrade, Jean-Paul Rappeneau, Sadao Yamanaka, Tex Avery, Christian Petzold, Bertrand Blier, Koji Fukada) ai campioni del cinema popolare fino ad arrivare a Claude Lanzmann e ai suoi film che interrogano la Storia.

E poi i grandissimi maestri, che per questa edizione sono stati rivisti riscrivendo completamente le schede dei loro film e riempiendo le possibili mancanze delle filmografie, da Ingmar Bergman a Akira Kurosawa, da Martin Scorsese a Kenji Mizoguchi, da Nagisa Oshima a Francis Ford Coppola a Federico Fellini a King Hu a Bernardo Bertolucci a Miklós Jancsó. “l’ambizione è quella di indicare sempre la via del cinema anche quando in molti sembrano volersi incaricare di nasconderla o cancellarla. Io continuo a credere che quella strada ci sia ancora e che molti vogliano ancora seguirla. Anche grazie a questo dizionario.” Paolo Mereghetti (L’Editore ringrazia pba SpA per il contributo alla pubblicazione di questa edizione del trentennale. E inoltre ringrazia l’immobiliare Punta Rossa Srl e Lucky Red Srl per il sostegno) BIO dell’autore PAOLO MEREGHETTI (1949) è critico cinematografico e giornalista. Oltre a scrivere per «Ombre rosse», «Positif», «Linea d’ombra», «Reset», «Lo straniero», i «Cahiers du Cinéma» e il «Corriere della sera», è stato consulente per il Festival del Cinema di Venezia e ha collaborato con RadioTre e Raitre. Autore di saggi su Orson Welles, Arthur Penn, Marco Ferreri e Bernard Tavernier, nel 2001 ha vinto il Premio Flaiano per la critica cinematografica.