Dal 23 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024 la Pinacoteca di Brera presenta il suo XII dialogo: Prospero Fontana. La Vergine assunta e santi: restauro e riscoperta. Fulcro della nuova esposizione che vede come sempre i capolavori del museo in rapporto con altre opere ospiti, il restauro della grande pala con la Vergine assunta e santi di Prospero Fontana, realizzato nel laboratorio di restauro della Pinacoteca di Brera, che ha permesso il recupero della straordinaria cromia caratteristica del manierista bolognese, ormai totalmente offuscata.

Il processo creativo dell’artista è stato ricostruito grazie a studi storici e tecnici, supportati da un’ampia campagna diagnostica. L’opera resterà esposta all’interno del Laboratorio “trasparente” di restauro, la struttura al centro del museo progettata nel 2002 da Ettore Sottsass, fino al 28 gennaio 2024. Accanto e in dialogo con la pala braidense, sulla parete adiacente, verrà esposto un altro dipinto di Prospero Fontana, La Vergine assunta e i quattro santi protettori di Bologna, proveniente dalla Quadreria di Palazzo Magnani a Bologna, una delle varianti realizzate dall’artista sullo stesso tema iconografico. La Vergine assunta e santi fu dipinta da Prospero Fontana nel 1570 per la chiesa di Nostra Signora delle Grazie a Bologna, dove il dipinto rimase fino alle requisizioni napoleoniche, e giunse alla Pinacoteca di Brera nel 1811. Il viaggio della grande tavola però non si concluse con l’arrivo a Brera: in seguito fu concessa in deposito a tre diverse chiese milanesi e affrontò tumultuosi spostamenti e ricoveri nel corso delle guerre mondiali, prima di ritornare nel 1991 nei depositi della pinacoteca, in uno stato di conservazione che ne impediva l’esposizione. La Vergine assunta e i quattro santi protettori di Bologna appare nella parte superiore, con la Vergine assunta attorniata dagli angeli, del tutto simile al prototipo di grande formato, mentre nella parte inferiore ha ai suoi piedi i santi protettori della città di Bologna: Francesco, Petronio, Domenico e Procolo. San Petronio, invece del modellino turrito della città, la indica raffigurata nello sfondo ai piedi dei santi.

Alle due opere sarà accostato, in riproduzione, il disegno progettuale per l’ancona braidense eseguito da Giorgio Vasari, ora conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, prezioso riferimento per la comprensione del modus operandi di Prospero Fontana. Sono infatti note le collaborazioni fra i due artisti in cantieri bolognesi e fiorentini, e il foglio è uno degli ultimi progetti grafici donati da Vasari a Prospero dopo quelli forniti a partire dagli anni Quaranta del XVI secolo. La pala braidense presenta, rispetto al disegno di Vasari, alcune minime varianti, quali la posizione delle due sante monache e la postura di sant’Agostino.

Attraverso i due grandi monitor collocati all’interno del laboratorio di restauro saranno presentati i momenti principali del restauro e gli esiti più interessanti delle indagini scientifiche, realizzate anche in collaborazione con importanti istituti di ricerca. Più oltre nel percorso di visita, i visitatori incontreranno anche un secondo ambiente dedicato al restauro, realizzato intorno alla grandissima e inamovibile pala di Girolamo Genga, nella sala XXVII. Con questa iniziativa, coerente con l’idea di “museo visibile” che ha caratterizzato negli ultimi anni le attività del museo, la Pinacoteca condivide con il suo pubblico un importante percorso di ricerca e un restauro dai risultati sorprendenti, confermando nel cuore della sua missione la tutela e la conservazione delle opere ad essa affidate. Opere in mostra: Prospero Fontana (Bologna 1512 – 1597)- La Vergine assunta e santi, 1570, firmata e datata, olio su tavola Pinacoteca di Brera, Milano- La Vergine assunta e i quattro santi protettori di Bologna, 1570- 1573, olio su tela Quadreria di Palazzo Magnani, Bologna In riproduzione: Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) La Vergine assunta e santi, 1567 circa disegno su carta, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Firenze

Prospero Fontana, la Vergine assunta e santi. L’intervento di restauro Il restauro della Vergine assunta e santi di Prospero Fontana è stato eseguito nel laboratorio di restauro della Pinacoteca di Brera fra il 2021 e il 2023. La grande pala, 357 cm di altezza per 240 di larghezza, era gravemente offuscata da antiche ridipinture e vernici ossidate; soffriva inoltre per l’instabilità del supporto ligneo, che nel corso della sua travagliata storia conservativa ha perduto una delle traverse di sostegno e subito deformazioni e fessurazioni. Il progetto di restauro ha previsto lo studio della tecnica pittorica e dello stato di conservazione della pala, e si è avvalso di numerosi approfondimenti diagnostici, svolti in collaborazione con importanti istituti di ricerca. Gli studi preliminari hanno permesso di ricostruire la raffinata tecnica pittorica dell’artista e di verificare lo stato di conservazione dei materiali originali, ma anche di identificare le numerose applicazioni di ritocchi, patinature e vernici stratificate e ormai completamente alterate. È stato quindi possibile mettere a punto un intervento finalizzato a risanare i danni del supporto ligneo, restituire coesione alla superficie pittorica e recuperare la vivida cromia del dipinto, caratteristica del manierista bolognese. Come sempre i visitatori della Pinacoteca di Brera hanno potuto seguire ogni fase dell’intervento all’interno del Laboratorio “trasparente” di restauro, al centro percorso museale. Immagini, video, risultati diagnostici ed altri contenuti sono stati condivisi nella pagina dedicata sul sito della pinacoteca e sui due grandi monitor presenti all’interno del laboratorio. Informazioni e aggiornamenti sono stati inoltre periodicamente comunicati attraverso le piattaforme e i canali informativi del museo e negli incontri che il laboratorio propone al pubblico due volte al mese. Al termine del restauro la grande pala di Prospero Fontana, da lungo tempo nei depositi in uno stato di conservazione che ne impediva l’esposizione, è stata restituita al pubblico. L’opera, dopo la presentazione finale del restauro, sarà inserita in una nuova cornice museale, progettata per la conservazione e l’esposizione della grande tavola.

Il restauro è stato progettato e realizzato dal Laboratorio di restauro della Pinacoteca di Brera (Andrea Carini, Paola Borghese, Sofia Incarbone, Ilaria Negri), con Letizia Lodi per gli aspetti storico artistici; l’intervento sul supporto ligneo è stato realizzato da Roberto Buda. La documentazione fotografica è stata realizzata da Cesare Maiocchi. Le indagini scientifiche sono state realizzate dal laboratorio di restauro della Pinacoteca di Brera (IRR, microscopio digitale, macrofotografie), dal laboratorio DIART del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Milano (imaging multispettrale: IRR, IRFC, UVF), da un gruppo di lavoro comprendente i dipartimenti di Fisica e Scienza dei Materiali dell’Università di Milano e CNR-IBFM di Segrate (indagini spettroscopiche puntuali: XRF, FORS, Raman) e dal laboratorio CSG Palladio di Vicenza (indagini stratigrafiche). La presentazione del restauro è accompagnata da un dialogo con una tela, proveniente dalla Quadreria di Palazzo Magnani a Bologna, che rappresenta una variante realizzata da Fontana sullo stesso soggetto, accostata anche alla riproduzione del disegno progettuale di Vasari (Gallerie degli Uffizi, Firenze) che ha ispirato la pala braidense. Tutti gli studi sono pubblicati nel volume Prospero Fontana. La Vergine assunta e santi: restauro e riscoperta, a cura di Andrea Carini, edito da Marsilio, con una introduzione di James Bradburne.

Un raffinato manierista bolognese: Prospero Fontana, la Pala con l’Assunzione della Vergine e santi firmata e datata 1570 della Pinacoteca di Brera Prospero Fontana (Bologna 1509 – 1597), prolifico e influente protagonista della scena artistica bolognese sino ed oltre gli esordi dei Carracci, nella sua lunga carriera si può dire attraversò tutte le fasi della storia della Maniera, dalla affermazione tosco romana degli anni quaranta fino al tramonto degli anni Ottanta. Allievo, com’è ben noto, di Innocenzo da Imola, poi a Genova al fianco di Perin del Vaga fino al 1539, attivo a Roma tra i 1544 e il 1547 per la committenza del papa Giulio III del Monte, fu sodale di Giorgio Vasari, visse e accolse nella sua più tarda produzione la Controriforma cattolica, fu nella sua città punto di riferimento per alcuni tra i più illustri protagonisti della cultura felsinea come Ulisse Aldovrandi e Achille Bocchi, e il cardinale Gabriele Paleotti si rivolse a lui per un parere tecnico sul ruolo dell’ artista in vista della scrittura del celebre Discorso intorno alle immagini sacre e profane del 1582. Protagonista internazionale, partito da Bologna, passato per Genova, Firenze, Roma, Fontainebleau, Ancona, Città di Castello, tornato nella sua Felsina carico di onori e di rapporti con altri mondi, Prospero morì allo scadere di un secolo “che ebbe modo di percorrere e di rappresentare culturalmente in tutte le sue molteplici e affascinanti sfaccettature”, come ha notato Giulia Daniele nella recente, accurata monografia, Prospero Fontana. Pictor bononiensis (1509-1597) Roma 2023. L’artista, figura chiave di assoluta rilevanza non solo per Bologna ma per la pittura italiana in senso lato, meritava da tempo uno studio monografico che gli riconoscesse debita attenzione, restituendogli quel ruolo da protagonista che il suo secolo gli aveva tributato. La cosiddetta sfortuna critica che gravò per molto tempo sulla ricostruzione storica della personalità artistica di Fontana affondava le radici nella sommarietà con cui le fonti a lui coeve ne avevano descritto l’operato. Come per molti altri artisti spettò a Giorgio Vasari la responsabilità maggiore circa il perdurare nei secoli di un’idea parziale di questo pittore, che ha condizionato anche alcuni studi moderni. In entrambe le edizioni delle Vite (1550; 1568) infatti Vasari non concedette spazio a colui che nei carteggi privati ricordava come strettissimo amico, sodale, collaboratore in molte imprese a Bologna e Firenze, e che nei fatti era allora tra i più influenti i pittori felsinei, limitandosi a riportare sul suo conto disordinati e tendenziosi aneddoti Raffaello Borghini, poeta fiorentino, gli riservò invece un primo medaglione nel suo Riposo del 1584, e fu l’unica fonte a informarci del giovanile alunnato al seguito di Perin del Vaga a Genova. La prima biografia integrale di Prospero Fontana fu dunque quella di Carlo Cesare Malvasia, nella Felsina pittrice, del 1678, che ancora costituisce oggi un testo fondamentale, per la meticolosa attendibilità, basata sul ricorso a fonti e testimonianze di prima mano. La Felsina è stata di notevole utilità anche per la descrizione della Pala braidense di Prospero con L’Assunzione della Vergine e santi, che era stata realizzata per la Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Bologna. Il restauro della Pala e l’esposizione che viene organizzata in Pinacoteca hanno consentito di meditare su un’opera importante per chiarire lo svolgimento della maturità artistica di Fontana che volge in questi anni la sua attenzione a più misurati contrappunti compositivi, ad un fare intinto di nuovi accenti naturalistici, e di presentare al pubblico un autore protagonista della scena artistica bolognese dagli anni trenta alla fine del Cinquecento, che fu attivo quasi ovunque nella penisola, e in certo modo di integrare le presentazioni di studi e restauri dedicati-negli anni-dalla Pinacoteca di Brera ad artisti emiliani del Quattrocento e del primo Cinquecento.