Un album attesissimo che, ancora una volta, evidenzia le capacità di Andrea Barbanera sia come interprete che come fisarmonicista.

Lo stile “castelliniano” viene mantenuto, a garanzia della ballabilità dell’intero album anche se ovviamente si avverte la mano più giovane e fresca.

Arrangiamenti curati, brani che si caratterizzano per una gran varietà di generi musicali che andranno a soddisfare sia l’appassionato più tradizionalista che la generazione attuale che richiede ritmo e fantasia. 

Ottima la presenza di Pamela Antolini, che affianca Andrea alla fisa ed è anche la voce femminile, una interprete delicata (bonus-track “Lupin”).

Tante le collaborazioni (con Giampiero Vincenzi, Gianni Drudi, Simona Quaranta, ecc), tanti i compositori fra i più blasonati per cui è difficile individuare i brani riempipista, perché lo sono tutti.