L’Open day dedicato alla salute delle ossa, organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario negli ospedali di Sondrio, Morbegno e Chiavenna il 20 ottobre scorso, in occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, ha registrato il tutto esaurito. Per la settima edizione dell’iniziativa promossa a livello nazionale da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, le dottoresseSantina Salvatore, a Sondrio, Antonella Musio, a Morbegno, e Cristina Arnoldi, a Chiavenna, hanno accolto una quarantina di utenti, sia donne che uomini, per sottoporli a visite e, sulla base delle risultanze, impostare un programma diagnostico con l’eventuale rinvio ad un approfondimento per valutare se vi è la necessità di programmare una terapia specifica per l’osteoporosi.
Il servizio offerto durante l’Open day è lo stesso di cui si può usufruire nell’ambito degli ambulatori di Reumatologia dell’Asst, a Sondrio, Morbegno e Dongo, e le visite si possono prenotare attraverso il Centro unico di prenotazione. Con il progressivo invecchiamento della popolazione, da alcuni anni si registra un aumento delle fratture osteoporotiche e risulta quindi fondamentale individuare le persone ad alto rischio per intervenire con tempestività. La prevenzione primaria, mediante l’adozione di corretti stili di vita e un adeguato apporto di calcio e vitamina D, punta sulla diagnosi precoce per impedire il verificarsi di fratture da fragilità. La prevenzione secondaria è finalizzata a evitare le ri-fratture, soprattutto femorali e vertebrali. Alla soddisfazione per il positivo bilancio dell’Open day da parte dei medici impegnati, si unisce l’invito a non trascurare i sintomi e, soprattutto in presenza di una condizione di salute precaria, ad esempio per chi è affetto da patologie croniche o oncologiche, ad effettuare periodiche visite di controllo per monitorare lo stato delle ossa e intervenire in maniera preventiva. L’affluenza all’Open day, con i cittadini che si sono prenotati in anticipo per usufruire del servizio, evidenzia come, anche sul nostro territorio, stia crescendo l’attenzione nei confronti dell’osteoporosi. Si calcola che nel mondo circa 200 milioni di persone siano attualmente affette da osteoporosi: la tendenza all’allungamento della vita media e all’invecchiamento della popolazione, in assenza di seri interventi di prevenzione, nei prossimi decenni determinerà un significativo aumento dei casi. Nel 1990 nel mondo si verificavano 1,6 milioni di fratture di femore, per il 2050 se ne attendono 6,3 milioni. Lo studio Esopo, basato sulla mineralogia a ultrasuoni del calcagno, indica per la Lombardia una prevalenza di osteoporosi del 24% nelle donne di età superiore a 40 anni, del 39% per le donne fra i 60 e i 70 anni, del 48% fra i 70 e gli 80. Quasi la metà delle donne ultrasettantenni rischia quindi una frattura da fragilità. Negli uomini di età superiore a 60 anni si arriva al 12%.