All’incrocio tra sacro e profano e sospesa in un tempo cristallizzato nei versi della Divina Commedia di Dante, che la cita nel terzo canto del Purgatorio, Benevento ti accoglie sussurrandoti nell’orecchio la leggenda secondo cui a essa spetterebbe il primato di città più antica d’Italia. Anche se a fondarla non fosse stato davvero l’eroe greco Diomede, è indubbio che la lunghissima storia di miti, misteri e segreti che si trascina alle spalle e che l’ha vista contribuire e attingere alle civiltà sannitica, romana e longobarda, per poi alzare il vessillo dello Stato Pontificio, ha inciso sul suo carattere complesso e su un’ospitalità capace di punteggiare ogni aspetto di un’esperienza turistica unica e speciale.

Antum Hotel – foto di Janos Grapow

Nato negli anni ’50 ma completamente ristrutturato e riaperto nel luglio del 2023 con un nuovo nome e una nuova identità, Antum Hotel è evidentemente figlio di questa realtà dell’entroterra campano, che domina con piglio Liberty da un centro storico determinato a ribadire la propria aura di museo a cielo aperto, dove ogni passeggiata – magari anche quella che punta ad esplorare la leggendaria Via Appia, recentemente riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO – segna l’ingresso in una cultura millenaria che si intreccia con la natura: così, attraversando idealmente l’Arco di Traiano, salendo le gradinate del Teatro Romano e insinuandosi nel rigore di Santa Sofia – tesoro spirituale dei Longobardi e anch’essa Patrimonio dell’UNESCO – ci si apre senza soluzione la strada per le meraviglie naturalistiche del Sannio, tra oasi, campagne e vigneti che rendono il beneventano una perla delle vacanze a tema ambientale e di quelle con il calice al collo e la forchetta in mano.

Proprio da qui, forse, bisogna partire per raccontare un luogo che solletica il palato e prende per la gola, affidandosi a una ristorazione d’alto profilo che reinterpreta la tradizione secondo la concezione di Assunto Piramide. La sua filosofia ha dato vita ad AMA Experience, incontro multisensoriale tra creatività ed eccellenza del territorio, in una continua reinvenzione della tradizione che ristora, sfida e arricchisce. Materia e luce si rincorrono e giocano di squadra in un ambiente che esprime l’eleganza contemporanea di chi sa di essere immerso in una realtà che affonda le radici nelle origini della cultura umana. Ecco l’idea di non isolarsi ma di proporre tour alla scoperta delle numerose cantine locali (ad esempio, la storica Mustilli di Sant’Agata de’ Goti, i cui primi vigneti sulla collina Santacroce risalgono addirittura al 1700), di specializzarsi in cocktail irripetibili, di utilizzare esclusivamente materie e sapori di provenienza locale e di produrre il proprio olio nell’azienda agricola Tenuta Tierra, che condivide il nome con il progetto visionario del campo da golf da 18 buche, attualmente in fase di studio.

Così come l’inaspettato piccolo giardino all’italiana che sembra apparire all’improvviso, è l’ennesima magia di una struttura incastonata dallo studio Offtec di Flavian Basile nel punto in cui la latitudine dei miracoli incrocia la longitudine degli incantesimi, nel cuore di quello che era considerato un rifugio di streghe e un’enclave esoterica e a pochi chilometri da Pietralcina, che diede i natali a Padre Pio.

Oltre al già menzionato ristorante, dove ogni piatto è un’opera d’arte che coinvolge i cinque sensi e invita a scoprire con fantasia le infinite declinazioni del gusto, l’hotel si distingue per un’inclinazione camaleontica che ne inquadra i continui cambiamenti e le mutevoli ambizioni. Se già esiste una piscina dove si praticano yoga in acqua e bagno dei suoni, a fine anno l’Antum potrà vantare un piccolo centro benessere, mentre è prevista per il 2025 l’inaugurazione del rooftop. Da lì, sarà ancora più piacevole abbracciare l’anima misteriosa e antica di una città piena di sorprese che salgono verso il cielo come i palloni che a ottobre prendono quota dal Festival delle Mongolfiere di Fragneto Monforte, o abbassare gli occhi e scoprire che a giugno le stelle non sono sopra la testa ma tra gli incontri del Benevento Cinema Televisione, manifestazione che ospita puntualmente i maggiori protagonisti del grande e del piccolo schermo nostrani.

Un ulteriore suggerimento di quanto tutto qui sia frutto dell’incontro tra energie contrapposte ma complementari: se la Transavanguardia di Mimmo Palladino spicca nell’Hortus Conclusus, dichiarando già col proprio nome l’intrinseco legame col passato, la Rocca dei Rettori svetta su una valle di confluenze fluviali e rivendica la propria posizione strategica, mentre il museo ARCOS riunisce al suo interno suggestioni egizie e visioni contemporanee.

Una poetica, per così dire, dell’essere e dell’offrire che ha ispirato anche la (ri)nascita di Antum, “urban hotel, gourmet destination, city park e business palace”: in altre parole, lo specchio di quella città sospesa nel tempo da cui ogni cosa è cominciata.